Questo anello in oro grezzo presenta un design che incarna un’estetica minimalista, cosa che si riflette anche nel suo nome, “Minimal”. La struttura è realizzata in oro giallo, caratteristica che fornisce una tonalità calda e classica. Il metallo ha una finitura grezza e testurizzata, che dona un aspetto organico e unico al gioiello. Al centro dell’anello è incastonato uno zaffiro di un intenso colore blu. Lo zaffiro è tagliato in una forma rotonda e mantenuto in posizione da quattro griffe, anch’esse in oro giallo, che ne esaltano la presenza senza sovrastarla.
La semplicità del design e la scelta di un unico zaffiro come punto focale dell’anello sono in linea con la filosofia del minimalismo, dove l’eccesso viene eliminato e ciò che resta è valorizzato al massimo. Questo gioiello potrebbe essere apprezzato per la sua eleganza sobria e la sua capacità di fare una dichiarazione sottile ma potente.
Lo zaffiro è una pietra preziosa che da secoli occupa un posto di rilievo nelle tradizioni culturali, nella storia e nella simbologia. Tradizionalmente associato alla nobiltà e alla divinità, lo zaffiro è spesso visto come un simbolo di saggezza e virtù.
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Oro grezzo, come si ottiene?
La lavorazione dell’oro grezzo per ottenere una finitura materica, come quella che contradistingue questa variante dell’anello “Minimal”, è un processo artigianale che richiede grande abilità e una comprensione approfondita delle proprietà del metallo. Questo metodo di lavorazione inizia con la realizzazione dell’anello nella sua forma base di gambo e castone allo spessore desiderato; si passa alla creazione della superficie testurizzata che caratterizza l’oro grezzo.
Esistono diverse tecniche per conferire all’oro questa particolare finitura. Una delle tecniche più comuni è la martellatura, che impiega una varietà di martelli con teste specificamente progettate per creare diverse tacche sulla superficie dell’oro. Ogni colpo del martello lascia un’impronta distintiva, che può variare da fine e delicata a più marcata e ruvida. Questo processo non solo modella il metallo, ma aggiunge anche una qualità visiva e tattile che cattura e riflette la luce in modi unici. Un’altra tecnica che può essere compresente alla martellatura è il sabbiamento, che utilizza un getto di sabbia o altri materiali abrasivi per erodere la superficie dell’oro, conferendogli un aspetto opaco e uniformemente ruvido. Questa tecnica può essere controllata con precisione per ottenere il grado desiderato di ruvidità.
In questo caso è stata utilizzata anche una tecnica simile alla limatura, per segnare la superficie con piccoli graffi lineari. La somma di martellatura e limatura creano una superficie scabrosa e irregolare che ricorda il metallo nella sua forma grezza di minerale astratto, come pietra o pepita.
Ci sono anche processi chimici che possono ottenre effetti materici di grezzatura, che coinvolgono ad esempio il riscaldamento dell’oro a temperature elevate in modo che la superficie si fonda leggermente, creando un effetto di texture molto naturale e organico. Questi metodi richiedono un controllo estremamente preciso del calore per evitare che il metallo si fonda completamente. E non sono stati utilizzata in questa lavorazione.
Al termine della lavorazione materica, l’anello viene spesso pulito e lucidato – a diversi livelli di intensità, come inq uesto caso – nelle aree che non devono avere la finitura grezza, come l’interno del gambo o intorno alla zona dell’incastonatura della pietra o ancora sulla punta delle griffes. Questo contrasto tra la lucentezza dell’oro lucido e la ruvidità della lavorazione crea un effetto artigianale unico, molto emotivo e affascinante
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